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THE DARK SIDE OF ECOLOGY #1 LA RIBELLIONE ESTINTA

Link originale: https://lanavedeifolli.noblogs.org/post/2022/03/29/episodio-3-22/

THE DARK SIDE OF ECOLOGY

Viaggio alla scoperta del lato oscuro del Pianeta Verde

PRIMA PUNTATA: LA RIBELLIONE ESTINTA

Liberamente tratto da:

L’ADDESTRAMENTO EXTINCTION REBELLION – O di come controllare la resistenza radicale e far fuori la “Sinistra Ostruzionistica” di Cory Morningstar (maggio 2019)

Prima che Covid-19 e guerra calamitassero l’attenzione, faceva gran parlare di sé un movimento ecologista, giovane e globalizzato, che stava progressivamente guadagnando consenso in un mix di sovraesposizione mediatica e attivismo diffuso, generando sentimenti contrapposti di simpatia e disprezzo. Ma in un’epoca in cui è possibile passare, con pochi abili mosse, dal sedere su un marciapiedi con un cartello in mano, a parlare di Giustizia climatica di fronte a governi, al WEF o all’ONU, si potrebbe giustamente pensare che la questione ambientale finisca presto dimenticata di fronte a bombe, virus, probabili carestie o peggio… Non è così. Come ci insegnano le teorie dei sistemi, la società iper-industriale – meta-meccanismo che macina guerre e pandemie assieme a farmaci e agronomie – digerisce e assimila tutto. E oggi non può fare a meno di una Nuova Rivoluzione Verde per costruire il proprio ambiente vitale. The Dark Side of Ecology sarà un viaggio ai confini della realtà contemporanea, con la missione di portare alla luce cosa cela la faccia nascosta del pianeta Verde, per vedere se è ancora possibile abitarlo con umiltà e rispetto, nel modo selvaggio, agreste o artigianale che si vorrà o potrà, oppure se dobbiamo considerare già in atto il passaggio alla post-umanità e dunque rassegnarci a vivere in un tecno-ecosistema. La retroazione cibernetica riporta l’ecologia nell’alveo biotecnologico e nucleare, quando per ridurre le emissioni – UNICO modo per far sopravvivere il pianeta, si dice, in realtà unica modalità di sopravvivenza per la prepotenza industrial-mercantile – va bene l’energia atomica, di nuova generazione e di certo pulita, oppure gli OGM, che in fondo non sono poi così tanto modificati, in agricoltura come nei vaccini, insieme a tutte le altre opzioni nell’arsenale di questa transizione. Come questo avvenga nei fatti, ovvero in che modo sia possibile coniugare ecologia e cibernetica, biologico e transgenico, natura e Smart Planet, non è ancora dato saperlo, anche perché nessuno pare lo chieda realmente. Nella società dell’ologramma integrato, rispetto alla ricerca di ragionamenti e ancor meno della verità, è molto più importante conquistare l’immaginario: di qui la ricerca ossessiva di egemonizzare l’informazione, i mezzi di comunicazione. Parola e pratica cara alla stragrande maggioranza delle tendenze politiche, tenuta in massima considerazione dai comunisti e non disprezzata nemmeno da molti anarchici, oggi la conquista dell’egemonia non solamente culturale è una meta assoluta per questa multi-composita corrente Green, che si presenta al tempo stesso simpatica e intransigente, ma che nasconde retroscena a dir poco inquietanti. Puntiamo il nostro periscopio ed ecco comparire una prima forma di vita Verdiana. Per descriverla lasciamo la parola a Cory Morningstar.

Extinction Rebellion (XR) nasce ufficialmente il 31 ottobre 2018. Già il 2 novembre, il loro account YouTube pubblica il filmato di una sessione di reclutamento/formazione tenuta dal cofondatore di XR, Roger Hallam. La didascalia riporta: «Il video è stato registrato durante l’addestramento dei Coordinatori Locali di Extinction Rebellion a Bristol. Hallam spiega alcune delle dinamiche di base per la creazione di un movimento di massa, a partire dal piano della resilienza personale, con l’obiettivo di favorire un cambiamento del sistema».

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Tra il lancio ufficiale del 31 ottobre nel Regno Unito e il 6 dicembre, l’organizzazione ha creato più di 130 gruppi in 22 paesi. Il 29 gennaio 2019 i gruppi Extinction Rebellion erano presenti in 50 paesi. Il 27 aprile, XR sosteneva di avere globalmente circa 400 filiali. Torneremo, nella prossima puntata, sulla prima sessione di addestramento di XR a Bristol.

Ma… chi è Roger Hallam?

Roger Hallam, che ha un omonimo sito punto com, lasciato il Galles si sposta a Londra nel 2014 per studiare e poco dopo aderisce al gruppo Rising Up!, che tra le altre attività partecipa alle proteste contro l’ampliamento dell’aeroporto di London Heathrow. Nel settembre 2019 è fermato assieme ad altri quattro perché sospettato di aver pianificato un’azione con un drone per interrompere il traffico aereo a Heathrow, e pochi giorni dopo è arrestato nelle vicinanze dell’aeroporto per non aver rispettato le condizioni della libertà cautelare, motivo per cui si farà un mese in carcere.

Dopo aver fondato XR nel novembre 2019, ha partecipato alla stesura del testo collettivo This Is Not a Drill: An Extinction Rebellion Handbook e pubblicato Common Sense for the 21st Century, già disponibile in italiano col titolo Altrimenti siamo fottuti (Chiarelettere, 2020). “Dal cofondatore di Extinction Rebellion, la strategia per salvare il pianeta attraverso la disobbedienza civile”, una chiamata alla convergenza di tutti i movimenti con “l’obiettivo di spingere i governi a dichiarare l’emergenza climatica, portare le emissioni a zero entro il 2025, e preparare la transizione verso un futuro in cui saranno le assemblee cittadine a indirizzare la politica sulle misure da adottare.

La strategia è illustrata punto per punto in questo manuale di lotta nonviolenta. Stavolta la ribellione non nasce da un’ideologia. È la scienza a chiederci di agire”. È co-protagonista del film The Troublemaker di Sasha Snow (2020), che racconta “il risveglio di due persone che hanno capito la realtà del cambiamento climatico e hanno deciso di fare qualcosa”. Roger Hallam, presentato come il fondamentale stratega di Extinction Rebellion, da contadino biologico diventa accademico esperto in diffusione dei movimenti di protesta, e dal 2018 “le sue idee e il suo pensiero strategico hanno ispirato migliaia di persone normali verso la disobbedienza civile nonviolenta e l’arresto di massa”.

 L’espansione globale è guidata da Margaret Klein Salamon, ex psicologa clinica già fondatrice nel 2014 di The Climate Mobilization, che il 31 ottobre 201×8 ha inaugurato l’account Twitter Extinction Rebellion US – lo stesso giorno del lancio di XR nel Regno Unito. Le richieste di XR non soltanto sono complementari alla strategia di emergenza di Climate Mobilization, ne sono un’immagine speculare, riprendendo lo slogan “Tell the Truth” – Dire la verità.

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Nel 2020 Margaret Salamon ha pubblicato Facing the Climate Emergency: How to Transform Yourself with Climate Truth, una manuale di auto aiuto per affrontare l’emergenza climatica, e nel 2021 è diventata direttrice esecutiva del Climate Emergency Fund, creato nel 2019 per «dare una turbo ricarica al movimento per il clima sostenendo gli attivisti più coraggiosi e adamantini.»

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Le élite al servizio del capitale

Come nel caso di Friday For Future, in XR convergono alcune delle più potenti ONG del mondo quali: Avaaz, 350.org, Greenpeace, eccetera.

Gail Bradbrook, confondatrice di XR, è persona influente che tiene rapporti con l’industria tecnologica da decenni, come ammette lo stesso Hallam quando, mentre gli scappa una risatina, dice che «Gail ha rapporti con le élite, si sente al telefono con George Monbiot», noto ambientalista, scrittore e giornalista inglese che lavora per The Guardian e la BBC.

Secondo il Financial Times «con vestito e cappello color cremisi si divide tra discussioni con un proprietario di una società londinese di fondi speculativi e gli incontri di addestramento dei volontari di XR». Nulla di strano nel ricevere 50 mila sterline e al tempo stesso allenarsi a combattere il sistema: più che ribellione, sembra soltanto business.

Ma… chi è Gail Bradbrook?

Gail Bradbrook, inglese, classe 1972, fin da giovanissima, 14enne, si iscrive al Green Party mossa dall’interesse per la questione dei diritti animali. Dopo aver studiato biofisica molecolare, dal 2003 al 2017 è stata “direttrice strategica” presso Citizens Online, un’organizzazione che promuove un più ampio accesso a internet a chi non può o non è capace, lanciando nel 2010 la campagna “Fix the Web”.

Ha partecipato a varie mobilitazioni nella cittadina di Stroud contro il fracking, un inceneritore, dei blocchi stradali, e dal 2010 al 2013 è stata direttrice di Transition Stroud. Nel 2015 ha fondato con George Barda Compassionate Revolution, che poi è confluito in Rising Up!, gruppo da cui è nato Extinction Rebellion.

Nel 2016 si è concessa un ritiro psichedelico in Costa Rica dove ha assunto ayahuasca, iboga e kambo, per cercare di trovare delucidazioni sul suo lavoro. L’esperienza le ha “fatto cambiare approccio” nei confronti delle campagne politiche, e appena tornata in Inghilterra ha incontrato Hallam e hanno fondato XR.

E per finire c’è Farhana Yamin, «una delle voci più importanti del movimento» sempre secondo il Financial Times, con un curriculum di tutto rispetto: ha lavorato 27 anni come membro del consiglio di amministrazione di Greenpeace «nei negoziati sul clima dell’ONU».

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«Yamin, avvocata di diritto internazionale, che oltre a far parte del consiglio di amministrazione di Greenpeace nel Regno Unito presto assumerà un ruolo di consigliera nel WWF, vuole gettare un ponte tra le organizzazioni esistenti per creare un “movimento dei movimenti” ancora più grande. “Dobbiamo evolvere verso quella nuova forma di leadership che in questo momento ci viene richiesta”, commenta.»

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Già “guerriera per il clima” secondo Vogue (2015), Yamin ha fondato e dirige Track 0, «organizzazione indipendente, senza fine di lucro, che serve come piattaforma per sostenere chi vuole un cambiamento verso un futuro più pulito, giusto e luminoso per le future generazioni di tutto il mondo, compatibile con gli obiettivi stabiliti dall’Accordo di Parigi. Riuniamo i leader e offriamo ricerche strategiche, formazione, consulenza, comunicazione e sostegno in rete a governi, imprese, investitori, filantropi, comunità e campagne della società civile.» Tra i soci troviamo GCCA (TckTckTck), CAN (Climate Action Network), Avaaz, ClimateWorks (The Climate Group, We Mean Business), la fondazione Rockefeller, E3G, la Prince of Wales Corporate Leaders Group, la Fondazione Europea per il Clima e la Chatham House. [Sul sito di Track 0 la lista completa]

Tra i membri del consiglio di Track 0 figura Sharon Johnson, direttrice esecutiva di Havas Media, una delle principali agenzie di stampa e concessionaria pubblicitaria al mondo; Betsy Taylor, co-fondatrice nel 2007 della campagna 1 Sky, che fa parte anche di altre fondazioni tra cui 350.org; e Bernice Lee, direttrice della Global Agenda sul Cambiamento Climatico del World Economic Forum, a cui collabora anche Yamin. Yamin aveva lavorato come consulente della Commissione europea nelle direttive sul commercio di emissioni nel periodo 1998-2002, e in seguito come consulente speciale per Connie Hedegaard, commissaria UE per l’Azione Climatica. Principale autrice di tre rapporti per l’Intergovernmental Panel on Climate Change su questioni di adattamento ai parametri e mitigazioni, continua a fornire consulenze legali, strategiche e politiche a ONG, Fondazioni e paesi in via di sviluppo nell’ambito dei negoziati internazionali sul cambiamento climatico sotto l’egida dell’UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici).

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Il ruolo di Extinction Rebellion è quello di sostenere proprio le istituzioni che dobbiamo

abbattere. Agli “ambientalisti” e alle celebrità create ad arte è attribuito e riconosciuto quel ruolo fondamentale di influencer proprio per influenzare l’opinione pubblica. Non a caso Hallam

non fa mai riferimento a figure di ribelli del passato o ai resistenti contadini di oggi, morti e sepolti anche nella memoria, ma raccomanda di leggere Rules for Revolutionaries (basato sulla campagna per le presidenziali di Bernie Sanders), scritto da Zach Exley, attuale consigliere della deputata al congresso USA Alexandria Ocasio-Cortez. Ha ricevuto le lodi anche di Robert B. Reich, autore di Saving Capitalism.

 NOTE

1. https://www.youtube.com/watch?v=jX7iDv0jfkY.

2. Vedi “The Manufacturing of Greta Thunberg – for Consent: The House is On Fire! &

the 100 Trillion Dollar Rescue – Act IV” (Su wrongkindofgreen.org).

3. www.climateemergencyfund.org

4. “The rise of Extinction Rebellion”, The Financial Times (12/4/2019)

5. “Extinction Rebellion, inside the new climate resistance”, The Financial Times,

(10/4/2019)

6. Vedi il sito climatekeys.com (18/4/2018)