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Rivendicazione di responsabilità dell’incendio all’impianto di confezionamento della carne in Cile

Traduciamo e condividiamo, anche se in ritardo, il comunicato (pubblicato ad ottobre del 2022) della rivendicazione dell’attacco all’azienda cilena Susaron, attuato nella notte tra il 18 e il 19 settembre 2022.

Fonte: https://actforfree.noblogs.org/post/2022/10/22/grupo-de-respuesta-animal-claims-responsibility-for-the-arson-at-the-meat-packing-plant-in-chile/

Disclaimer: Data la natura del comunicato, Unoffensive Animal desidera ribadire ancora una volta che siamo una piattaforma mediatica e non promuoviamo le azioni pubblicate, né conosciamo la paternità dei rapporti.

Disclaimer Pipistrelle: dato il contenuto molto forte e diretto che seguirà, il collettivo Pipistrelle ci tiene ad accodarsi al disclaimer fatto da UA, specificando che la pubblicazione di questa traduzione è stata pensata a fini divulgativi, non promozionali. Aggiungiamo anche che chi ha tradotto il comunicato non condivide vari passaggi del testo in questione. Tuttavia è stato deciso di lasciarlo invariato proprio per mantenere la giusta coerenza con la versione originale.

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Comunicati

L* prigionier* del caso Susaron rilasciano un comunicato dopo 7 mesi in prigione

Via: Unoffensive Animal

Di seguito il comunicato congiunto pubblicato dalle persone incarcerate per l’incendio doloso in un impianto di confezionamento della carne in Cile. Ricordate che potete sostenerle inviando lettere a: solidaridad.antiespecista4@gmail.com e che potete fare una donazione al loro fondo comune su paypal.me/solidaridad4.

Per info sulle persone detenute, vi rimandiamo alla traduzione del primo comunicato: SOLIDARIETÀ ALLƷ SUSARON 4, IN ATTESA DI GIUDIZIO CON L’ACCUSA DI INCENDIO DOLOSO

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CON L’ACQUA ALLA GOLA – Uno sguardo anarchico sull’alluvione in Romagna

Riceviamo e pubblichiamo il contributo di una compagna che ringraziamo per aver condiviso la sua esperienza e la riflessione che ne è derivata, e speriamo che questa stimoli un dibattito critico relativo alla gestione e al ruolo dello Stato, ad uno sviluppo di pratiche di solidarietà e mutuo aiuto che partano dal basso, ed alla necessità di cercare e costruire un percorso verso un tipo di società orizzontale, solidale e senza gerarchie. La strada è ancora lunga, e parlare è facile, mentre applicarsi lo è sicuramente meno.
Da qui la necessità di dibattere più che possiamo per individuare teorie e pratiche (alcune già esistenti in alcune parti del globo) che ci permettano di costruire un’alternativa allo Stato, alternativa che diventa sempre più necessaria; alternativa che necessita di essere contestualizzata nel qui ed ora, dove possibile e praticabile, e non essere rimandata ad un ipotetico “dopo”, perché quel dopo sarà già arrivato nel “troppo tardi”.