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LA LOTTA AD AMBI CONTINUA

La foresta Hambacher una volta era conosciuta come un punto focale della lotta ecologica ed anti-capitalista in Europa. Occupata per la prima volta nel 2012, ha attratto migliaia di attivistx per difendere un antico e meraviglioso terreno boschivo dall’essere ingoiato da una mostruosa miniera di carbone. Nonostante i numerosi sgomberi, le/gli squatter umani della foresta non se ne sono mai andatx. Siamo ancora qui! E stiamo chiamando le/i nostrx compagnx in aiuto!

AMBI NON È MAI STATA SALVATA

Nel 2020 lo Stato ha annunciato che la foresta non verrà tagliata, ma questo è stato solamente un modo intelligente di dire che sarà uccisa più lentamente. La miniera di Hambach sta ancora operando a pieno ritmo, drenando le falde acquifere vitali per l’area; si prevede che questa cava tossica sarà espansa fino almeno al 2030, circondando la foresta su tre lati. Questa non è considerabile una vittoria!

UNISCITI A NOI NELLA FORESTA:

  • Le autorità locali hanno suggerito che vogliono sgomberare le/gli squatter così da poter estrarre ancora più profitto dall’area, trasformandola in un hotspot turistico del capitalismo verde. Non abbandoneremo mai questa foresta senza dar battaglia, soprattutto non a dei burocrati che supportano la sua totale distruzione; noi sappiamo come prenderci cura di questo posto, il che ha sempre voluto dire che lo Stato e i suoi lacchè non sono i benvenuti!

  • Ambi è una delle più grandi zone autonome che ci sono, un’opportunità rara per unirsi nella lotta contro questo sistema di merda e provare a vivere più liberx e selvaggx. Questa occupazione è uno spazio per anti-autoritarx da tutto il mondo per vivere, costruire, imparare, riposarsi e riunirsi. Come spazio politico, ci posizioniamo contro le strutture oppressive come patriarcato, transfobia, queerfobia, classismo, ableismo, razzismo, colonialismo e specismo.

  • L’occupazione della foresta la ha trasformata in una notevole zona protetta dalla caccia. Consegnare questo prezioso habitat allo Stato vorrebbe dire perdere quello che è diventato un santuario informale per molti cervi, cinghiali selvatici e altri grandi mammiferi. Ci sono anche rare specie di pipistrelli, topi e animali non umani selvatici le cui case saranno devastate se la foresta verrà trasformata nel deserto che RWE ha in mente per essa.

AMBI RISPONDE AGLI ATTACCHI

La foresta di Ambi è sotto attacco! Da quando le luci dei riflettori sono sbiadite, la foresta è sempre più sotto attacco da fattori esterni, e per la prima volta in anni uno sgombero totale è possibile. Rischiamo di perdere quello che abbiamo combattuto duramente per proteggere e che – con il vostro aiuto – sarà nuovamente un importante luogo di resistenza. Questo è il momento di ritrovarci qui e di prendere posizione contro questo sistema seminatore di morte e devastazione!

Nessun compromesso con RWE, lo stato, la miniera di carbone e il loro esistente!

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CON L’ACQUA ALLA GOLA – Uno sguardo anarchico sull’alluvione in Romagna

Riceviamo e pubblichiamo il contributo di una compagna che ringraziamo per aver condiviso la sua esperienza e la riflessione che ne è derivata, e speriamo che questa stimoli un dibattito critico relativo alla gestione e al ruolo dello Stato, ad uno sviluppo di pratiche di solidarietà e mutuo aiuto che partano dal basso, ed alla necessità di cercare e costruire un percorso verso un tipo di società orizzontale, solidale e senza gerarchie. La strada è ancora lunga, e parlare è facile, mentre applicarsi lo è sicuramente meno.
Da qui la necessità di dibattere più che possiamo per individuare teorie e pratiche (alcune già esistenti in alcune parti del globo) che ci permettano di costruire un’alternativa allo Stato, alternativa che diventa sempre più necessaria; alternativa che necessita di essere contestualizzata nel qui ed ora, dove possibile e praticabile, e non essere rimandata ad un ipotetico “dopo”, perché quel dopo sarà già arrivato nel “troppo tardi”.

 

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Pipistrelle cambia indirizzo e-mail

A causa di problemi tecnici non siamo più in grado di accedere all’indirizzo e-mail pipistrelle@disroot.org. Per questo motivo, abbiamo aperto un nuovo indirizzo di posta elettronica: pipistrelleblog@disroot.org.

Ci scusiamo se qualcun* tra voi ci ha contattat* senza ricevere risposta. Adesso siamo nuovamente attiv* e pront* a ricevere le vostre e-mail.

– Pipistrelle

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COMUNICATO DEX COMPAGNX DEL COLLETTIVO E DEL SANTUARIO “269 LIBÉRATION ANIMALE”

Traduciamo e divulghiamo il secondo comunicato/aggiornamento sulla situazione del collettivo 269 Libération Animale.

Fonte: [REPUBLICATION AUGMENTÉE] COMMUNIQUÉ DES CAMARADES DU COLLECTIF & SANCTUAIRE “269 LIBÉRATION ANIMALE”

Fotografia: immagine tratta dal video “Operation Rose” di Lucie Aragon.

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Tutte le persone che hanno firmato questo comunicato hanno partecipato in qualche momento alla storia del collettivo “269 Libération Animale” e del suo santuario. Alcune sono arrivate da poco, altre ci sono sempre state, altre ancora si sono allontanate a causa delle disfunzioni che abbiamo vissuto.

Questo testo è stato scritto da compagn* che sono stat* presenti negli ultimi due anni nelle diverse forme di azione e nel santuario. Precisiamo subito, al fine di una migliore comprensione del nostro tema, che non evochiamo e non mettiamo in discussione l’uso della necessaria verticalità che è stata dispiegata da Tiphaine e Ceylan nell’organizzazione di azioni che hanno coinvolto un gran numero di attivist*; azioni dirette da cui tutt* abbiamo imparato molto, che ci hanno legato e che hanno costruito il potere politico di “269 Libération Animale”.

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Comunicati News

Comunicato di Tiphaine Lagarde sul collettivo e il santuario 269 Libération Animale

foto in copertina di Lucie Aragon

 

 

Traduciamo e diffondiamo il comunicato di Tiphaine Lagarde sulla situazione attuale del collettivo 269 Libération Animale e il rifugio Sanctuaire Libération Animale.

fonte: Communiqué de Tiphaine Lagarde co-fondatrice du collectif et sanctuaire 269 L.A.

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A Poupou, Lydia, Amal e Nour.

Senza dimenticare, senza perdonare.

«Quando sei dentro una storia d’amore, è proprio così: il bozzolo, quella cosa spessa che si crea in pochi minuti, appiccicosa, morbida, setosa ma opaca. Da dentro non si vede nulla: si sente, si è attaccati alla carne delle storie, ci si vegeta dentro, la pianta della nostra vita può essere divorata, devastata – ci si nutre del disastro, non se ne esce.»

(Virginie Despentes)

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RICORDANDO GILLY, UNA DONNA, UNA LIBERATRICE DI ANIMALI, UN’ANARCHICA, UN’AMICA.

Via UnoffensiveAnimal: REMEMBERING GILLY, A WOMAN, AN ANIMAL LIBERATOR, AN ANARCHIST, A FRIEND

 

Solidarity Apothecary ci ha inviato un testo di ricordo di Gilly che crediamo dobbiate leggere tuttɜ. Ricordate che i volti anonimi dell’Animal Liberation Front (e di molti altri movimenti) hanno un nome legato a loro, che normalmente viene condiviso solo dopo la loro morte. E ricordate che in una società iper-maschile, tendiamo a considerare l’ALF come un concetto gestito da uomini, quando in molti casi è esattamente il contrario.

“Oggi è l’ottavo anniversario della morte di Gilly.

Per chi non la conoscesse, era una feroce anarchica e liberatrice di animali. Ovviamente è impossibile da quantificare, dato che il Fronte di Liberazione Animale è un movimento anonimo e clandestino, ma scommetto che è stata una delle organizzatrici ALF più attive della storia. Negli anni ’80 e ’90 e per tutti gli anni precedenti alla sua malattia, ha fatto irruzione nei laboratori, negli allevamenti e in tutti i luoghi di abuso animale liberando innumerevoli animali.
Ha sabotato attivamente l’abbattimento dei tassi e ha coordinato la resistenza agli esperimenti originali di Krebs, tanto che il tasso di fallimento è stato del 95%.

È stata un’attiva sabotatrice di caccia, coinvolta in molte campagne di base e nel sostegno a persone prigioniere. È possibile vedere copie della rivista South East Liberator sul sito web del progetto di archiviazione Talon Conspiracy, che descrive in dettaglio alcune delle cose che ha fatto – solo per essere condivise dopo la sua morte.

È stata una madre surrogata per me e mi ha insegnato sull’anarchismo più di quanto qualsiasi libro avrebbe mai potuto fare. Mi mandava messaggi ogni volta che avevo una visita in prigione, senza mai sbagliare, per anni e anni, e mi ha sostenuto durante la mia condanna. Era stata dentro e sapeva come ci si sentiva. Per molti era un po’ spigolosa e antisociale, ma anche premurosa, gentile e leale con chi le stava vicino. Gli uomini vengono celebrati come eroi dell’ALF, mentre le donne come Gilly vengono invisibilizzate, soprattutto se sviluppano malattie croniche.

Non la dimenticherò mai, e nemmeno i nostri movimenti dovrebbero dimenticarla. Ricordate Gilly oggi. Sentitevi liberi di condividere questo post.

Riposa in pace dolce Gilly, mi manchi”.

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CONDANNATO JOSEPH DIBEE, SABOTATORE DELL’EARTH LIBERATION FRONT

Testo tradotto da: UnoffensiveAnimal. Joseph Dibee, Earth Liberation Front saboteur sentenced to time served

Joseph Mahmoud Dibee, 54 anni, è un attivista ecologista ed ex sabotatore dell’Earth Liberation Front. Oggi [13 novembre 2022] Dibee è stato condannato a scontare la pena dopo essersi dichiarato colpevole di due capi d’accusa: associazione a delinquere ed incendio doloso. Gli è stato inoltre ordinato di completare un totale di 1.000 ore di servizio sociale.

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LIBERTA’ PER STEFANO [ITA/ENG]

[ENG below]

Stefano è un giovane generoso e coraggioso compagno antispecista anarchico che ha sempre partecipato alle lotte antiautoritarie. E oggi si ritrova in carcere con una condanna di resistenza aggravata in quanto in occasione di un interrogatorio in cui Marta, una compagna molestata dalla polizia durante il suo arresto in Val Clarea e poi finita sui banchi del tribunale per resistenza, Stefano aveva cercato di appendere uno striscione sulla ringhiera del tribunale  durante un presidio fuori dal Palazzo di Giustizia di Torino. Gli sbirri avevano risposto caricando il presidio e successivamente denunciando diversx compagnx presenti tra cui Stefano.

Successivamente si è aggiunto anche un cumulo di pena per altri reati e per questo Stefano dovrà rimanere in carcere ancora per molto tempo.

Non lasciamolo solo! Per scrivergli:

STEFANO MANGIONE CASA CIRCONDARIALE LORUSSO E CUTUGNO VIA MARIA ADELAIDE AGLIETTA, 35 10151 – TORINO (TO)

Libertà per tuttx i prigionierx umani e non, contro ogni gabbia!

FUOCO ALLE GALERE

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Riflessioni: Il dado è tratto

Articolo tratto da [Avis de tempêtes, n. 48, 15 dicembre 2021]

Il mondo accelera. Ciò che resiste si fa calpestare dal gran balzo in avanti. Se diventa ogni giorno più evidente che il cambiamento climatico è diventato irreversibile, la pressione nelle caldaie dello scafo infernale di questa civiltà-Titanic aumenta, alimentata dall’illusione che un crescendo tecnico possa ripristinare gli equilibri turbati. Da parte dei ribelli, si tarda ancora troppo ad affrontare questa realtà ed a trarne le debite conseguenze, magari provvisorie, per il nostro agire e le nostre prospettive di lotta. Tuttavia i giochi sono fatti ed è a partire da qui che dovremmo riflettere.

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Meglio contadini-panettieri che ingegneri agricoli. Un appello da Parigi

Testo tradotto da: https://mars-infos.org/remise-des-diplomes-agroparistech-6366

Nel corso della loro cerimonia di laurea, otto giovani ingegneri di AgroParisTech hanno invitato loro compagni di laurea a disertare i loro incarichi. «Non attendiamo il 12esimo rapporto del GIEC che mostrerà che gli Stati e le multinazionali non hanno mai fatto altro che aggravare i problemi e che metterà le sue ultime speranze nelle rivolte popolari. Potete cambiare direzione adesso».

Di seguito il testo letto dai laureati.